Seconda domenica di settembre
Si tratta non solo di un evento religioso, ma è anche un avvenimento civico, socio-culturale e dell’identità personale, indipendentemente dal proprio credo.
Chi vive lontano dal proprio paese natio, anche se vi ha vissuto per non molti anni, la seconda settimana di settembre, se non può rientrare, il pensiero va alla festa di Mamma Nostra, con tutto quello che può significare di nostalgia della propria fanciullezza e giovinezza, di affetti familiari lasciati sul posto, vivi e defunti, di amici d'infanzia, tradizioni che risvegliano suoni, canti, odori e sapori di casa nostra.
Istituita nel 1710 la festa è riferita ad alcuni eventi prodigiosi che si verificarono durante la presenza di un quadro di Maria SS. Immacolata portato a Bivongi da padre Giuseppe Cretari, inviato dal priore della Certosa di Santo Stefano del Bosco di cui Bivongi era un feudo, per predicare una missione. Avvenne che durante la prima processione con l'immagine della Vergine, col titolo di “Mamma Nostra”, accaddero alcuni avvenimenti prodigiosi che legarono per sempre il cuore dei Bivongesi all'immagine della Mamma Nostra.
Il primo è stato quello della pioggia caduta nei dintorni del paese, riarsi dalla siccità che quell'anno aveva imperversato per un lungo periodo di tempo, lasciando all'asciutto il centro abitato in cui si stava svolgendo la processione.
Il secondo fu la guarigione di un paralitico il quale, al passaggio dell'immagine, fiducioso nel potere di intercessione della Madonna, volle accostarsi per baciarla, e così si operò il prodigio della sua guarigione, e il miracolato si unì agli altri fedeli che seguivano l'effige in processione.
Il terzo episodio è quello di una famiglia salvata grazie alla devozione a Maria. Quella stessa sera, al termine della processione, si tenne in chiesa una solenne funzione religiosa. Un uomo, animato da spirito devoto, spinse la moglie, puerpera di tre giorni, ad andare in chiesa con lui, portando anche il bambino di tre giorni. Mentre erano in chiesa il tetto della loro casa crollò senza che ci fossero vittime, perchè erano in chiesa.
Per questi eventi i bivongesi chiesero al padre predicatore di lasciare a Bivongi quella effigie della Madonna e da quel giorno fu oggetto di grande devozione.
Nei secoli successivi la Madonna operò grandi e piccoli miracoli tra cui il fatto che non ci fossero vittime nel forte terremoto del 5 febbraio 1783, fino all’alluvione del 1951.
Le feste per la Madonna Mamma Nostra in realtà sono due, questa della seconda domenica di settembre, a ricordo della prima processione del 1710, è la più importante con le sue manifestazioni religiose incentrate sulla novena con la predica, la Messa solenne e la processione. Vengono organizzate sia celebrazioni religiose che manifestazioni civili.
L’altra è quella del 5 febbraio, detta anche festa del ringraziamento per lo scampato pericolo dal terremoto del 1783.